
Mi ha sempre profondamente colpito la potente capacità sintetica di un acronimo mutuato dalla computer science: GIGO (garbage in, garbage out).
Viene riassunto uno dei principi di funzionamento del computer.
Indipendentemente quanto sia grande la potenza di calcolo, se in un sistema inseriamo dei dati inutili (garbage in) otterremo sempre dei risultati sbagliati (garbage out).
Questo concetto, solo apparentemente banale, mi ha sollecitato una riflessione.
Mi sono chiesto … “Quali sono gli errori più comuni che portano ad impegnarsi tanto nella preparazione del concorso senza avere risultati?”.
La risposta? un metodo di studio approssimativo, un percorso di preparazione con obiettivi inadeguati o al contrario esagerati o peggio ancora non chiaramente definiti. Da ultimo: il mancato esercizio.
Indipendentemente dai nostri sforzi ed impegno, se nello studio applichiamo un metodo errato, non sappiamo cosa imparare e non abbiamo una adeguata disinvoltura nella scrittura degli atti , otterremo una preparazione insufficiente per la vittoria del concorso.
Ho sempre messo il massimo impegno nella predisposizione di un programma didattico ragionato, organico e fattibile: che fosse realmente utile ad avvicinarsi alla prova romana “preparati”.
Conservo una precisa memoria delle frustrazioni affrontate quando io per primo ho preparato il concorso, forse la preoccupazione più grande era dovuta a quell’amara sensazione di non sapere se stessi apprendendo ciò che realmente mi serviva.
Per questo, da docente, mi sono sempre proposto di non rendere più complesso o peggio oscuro un percorso già faticoso.
L’offerta didattica della Scuola è volutamente semplificata: due corsi teorico-pratici, adatti ad ogni livello di preparazione, oltre ad un supercorso dedicato agli allievi più volenterosi.
Perchè quindi scegliere la Scuola? Perchè c’è un unico docente, un metodo diretto ed un percorso di lavoro con obiettivi chiari e realizzabili.
E’tutto così semplice? No. La preparazione del concorso notarile espone costantemente l’allievo ad inevitabili difficoltà come ad emozioni negative. Non c’è motivo di negarlo.
Chi vince il concorso però non è un supereroe da fumetto, non ha poteri speciali: è un ragazza o un ragazzo come te, che con serietà, metodo e sano orgoglio ha affrontato in maniera disciplinata un percorso impegnativo ma possibile.
Centinaia di allievi vincitori lo dimostrano.
La Scuola ha il dichiarato obiettivo di aiutare gli allievi ad evitare le “trappole” che ne minano fiducia e volontà e che inevitabilmente vanificano i sacrifici profusi.
Se grande è l’impegno e perchè ancora più entusiasmante è il traguardo.
Fabrizio Corrente